Nuovo impulso all’arbitrato in Marocco

18 Aprile 2023 - Dr. Christian Steiner & Philipp Decker

Il quadro normativo dell’arbitrato in Marocco è stato modernizzato e riposizionato 

Che novità introduce la nuova regolamentazione dell’arbitrato e della mediazione in Marocco? I lodi arbitrali internazionali possono essere eseguiti in Marocco? 

Nel giugno 2022 è entrata in vigore in Marocco l’attesa legge Loi n°95-17 sull’arbitrato e la mediazione convenzionale. Qual è il contesto di politica economica della legge proposta e quali innovazioni apporta? 

Quali sono i vantaggi dell’arbitrato rispetto alla giurisdizione statale in Marocco? 

Con l’ultima riforma, il legislatore marocchino ha perfezionato il quadro normativo dell’arbitrato, già orientato a livello internazionale, ampliandolo in alcuni punti e trasformandolo in una legge a sé stante.  

I vantaggi pratici della risoluzione alternativa delle controversie (Alternative Dispute Resolution, ADR) attraverso la mediazione e/o l’arbitrato continuano a valere per il Marocco, come per altri Stati. L’ADR spesso risponde alle esigenze del mondo degli affari meglio del sistema giudiziario statale. L’arbitrato e la mediazione sono veloci, flessibili, riservati e relativamente poco costosi (soprattutto per le controversie di valore elevato).  

In Marocco, il sistema giudiziario statale è ancora in fase di modernizzazione. Poiché la lingua dei procedimenti è l’arabo e i giudici non si confrontano quasi mai con le controversie internazionali del mondo degli affari durante la loro formazione tradizionale, un processo davanti ai Tribunali Commerciali è meno prevedibile di un arbitrato dinnanzi a esperti che generalmente parlano almeno il francese, ma spesso anche l’inglese, e hanno esperienza internazionale.  

La legge Loi n°95-17 del 13.06.2022 –  Un quadro normativo atteso da tempo 

La legge si inserisce in una politica di rafforzamento delle relazioni economiche con l’estero che il Marocco persegue da più di dieci anni e che è già stata favorita dagli accordi di libero scambio firmati negli ultimi decenni, in particolare l’accordo con gli Stati Uniti, entrato in vigore nel 2006, e l’accordo di associazione con l’UE firmato nel 2012. Inoltre, la legge mira a promuovere e consolidare il Marocco come sede internazionale per l’arbitrato e la mediazione, soprattutto per quanto riguarda la comunità di imprenditori nel continente africano, per la quale il Marocco si sta posizionando come trampolino di lancio per le imprese europee e non.  

Il Marocco faceva già parte del mondo dell’arbitrato internazionale. 

L’introduzione della legge sull’arbitrato, che intende rispondere ancora meglio alle esigenze degli investitori, evidenzia gli sforzi del Marocco per aprire la propria economia. Il Paese ha aderito alla Convenzione di New York del 07.06.1959 (Convenzione sul riconoscimento e l’esecuzione dei lodi arbitrali) dal 1959 e alla Convenzione di Washington del 18.03.1965 (Convenzione sulla risoluzione delle controversie in materia di investimenti) dal 1967. 

L’arbitrato è stato oggetto di numerose riforme in Marocco. Il Dahir del 1913 sul Codice delle obbligazioni e dei contratti (un insieme di norme paragonabili al Codice civile italiano) è stato radicalmente aggiornato con la riforma giudiziaria del 1974. Dopo un’ulteriore riforma nel 2007, il Marocco ha ottenuto una codificazione completa dell’arbitrato, indipendente dal Codice di procedura civile marocchino, nel 2022 con la legge Loi n° 95-17 del 13.06.2022. 

Principali innovazioni del sistema arbitrale in Marocco 

La legge è suddivisa in una prima sezione sull’arbitrato (1.) e una seconda sulla mediazione (2.), che presentano differenze ma anche analogie (3.). 

Nella sua prima sezione, la legge fornisce i chiarimenti attesi in merito a varie definizioni di termini come arbitrato, tribunale arbitrale o tribunale statale competente e sancisce principi essenziali come l’indipendenza della clausola arbitrale o il principio di giurisdizione, con l’obiettivo di promuovere l’uso dell’arbitrato e la sua accelerazione. 

La Legge si caratterizza anche per la sua flessibilità in materia di arbitrato interno e internazionale, per quanto riguarda le condizioni di validità di una convenzione arbitrale o i requisiti per il ricorso all’arbitrato in determinate questioni amministrative. 

Inoltre, tiene conto del progresso tecnologico consentendo che la stipula della convenzione arbitrale, il deposito delle istanze e la corrispondenza delle sentenze scritte avvenga telematicamente. Anche l’emissione dei lodi arbitrali è ammessa per via telematica, così come le udienze orali possono celebrarsi in videoconferenza. Quanto detto è di grande importanza per l’efficienza e il controllo dei costi dei procedimenti internazionali.  

L’elenco degli arbitri, che in precedenza era tenuto dalle Corti d’Appello, è ora regolato da un’ordinanza. Allo stesso tempo, la legge inasprisce i requisiti per esercitare la funzione di arbitro. 

Il tribunale statale è competente sia per ricusare gli arbitri sia per decidere sulle allegazioni presentate dal tribunale arbitrale. Se una parte è una persona giuridica di diritto pubblico, la giurisdizione spetta al Tribunale Amministrativo. Altrimenti, la competenza spetta ai Tribunali Civili o Commerciali, ad eccezione dell’arbitrato internazionale, che rimane sotto la giurisdizione del Tribunale Commerciale. 

Le novità della mediazione in Marocco 

Anche la seconda sezione, relativa alla mediazione, apporta notevoli innovazioni. La procedura di mediazione diventa più flessibile per quanto riguarda le condizioni per la stipula dell’accordo di mediazione e lo svolgimento della mediazione. I mediatori devono essere dotati di indipendenza, imparzialità, integrità e la lealtà. La scelta del mediatore non è casuale, soprattutto nelle questioni legali riguardanti le nuove tecnologie, il diritto ambientale e, più in generale, in tutte le controversie che richiedono un alto grado di conoscenza o competenza tecnica. L’esito della mediazione rimane una transazione che può essere eseguita e sulla quale il tribunale deve pronunciarsi entro sette giorni. 

 
Analogie e differenze tra arbitrato e mediazione in Marocco 

Sebbene entrambe abbiano come obiettivo la risoluzione di una controversia, le nuove norme sull’arbitrato e sulla mediazione presentano alcune differenze.  

La mediazione ha un limite di tempo di tre mesi, trascorsi i quali deve essere presa una decisione. Proprio per questo la mediazione è una procedura di risoluzione delle controversie molto rapida. Può essere prorogata fino a un periodo massimo di sei mesi, ma risulta comunque più breve dei procedimenti arbitrali, giacché questi hanno in partenza un limite temporale di sei mesi, prorogabile per una volta. La mediazione, il fratello minore dell’arbitrato spesso ingiustamente ridicolizzato, non è solo più breve ma anche meno costosa.  

Sia la mediazione che l’arbitrato sono confidenziali, le trattative e le udienze non sono aperte al pubblico. Entrambe le procedure sono utili per le parti che non desiderano divulgare al pubblico la controversia in questione o alcuni fatti da essa derivanti. 

Sia il lodo arbitrale che la transazione nel procedimento di mediazione sono decisioni equivalenti, in termini di esecutività, al valore di una decisione giudiziaria definitiva ed esecutiva. Non è necessario attendere un periodo di appello, né il giudice (statale) nominato per l’esecuzione della decisione effettua un controllo sostanziale. 

Resta da dire che la mediazione in particolare, grazie al suo carattere amichevole, dovrebbe consentire alle parti di mantenere ed eventualmente espandere le loro relazioni economiche e commerciali. Inoltre, le parti sono libere di ricorrere alla mediazione in qualsiasi momento, anche dopo il ricorso a un tribunale statale o a un tribunale arbitrale. Tuttavia, la mediazione dipende dalla volontà delle parti di raggiungere un consenso. Difatti, la procedura porta a un titolo esecutivo solo se le parti raggiungono un accordo. In caso contrario, la mediazione è una deviazione verso l’arbitrato, al termine del quale, anche senza la collaborazione di una delle parti, si ottiene un lodo arbitrale che può essere eseguito anche contro la volontà della parte soccombente.

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